Festival del Pensiero Artigiano
Seconda Edizione Novembre 2019 – Palazzo dei Vicari – Scarperia – Firenze
L’ Artigianato è una categoria dello spirito. Non riusciremo mai a definire compiutamente il lavoro artigianale. Perché prima ancora di manifestarsi nelle caratteristiche di ciò che realizza, prende forma particolare nell’intenzione del cuore di chi lo crea. Esiste un sentimento artigiano ed un pensiero artigiano. Per rintracciare in ambiti nuovi e diversi, esprimere e valorizzare questo Pensiero è nato il Festival del Pensiero Artigiano
Creato da anonimi artigiani. Produzione manifatturiera in quantità. Economico e usato dalle masse. Utile per la vita quotidiana. Rappresentativo della regione nel quale è stato prodotto: tutto questo è il passato dell’Artigianato, quando ogni oggetto della vita quotidiana era realizzato da mani umane. Una produzione che ha creato forme condivise da un’intera collettività di produttori e di utilizzatori ma che ha generato anche precisi codici che definiscono gli oggetti della vita. Un precipitato storico, culturale, spirituale che oggi costituisce parte preziosa dell’identità delle Nazioni. Un valore oggi in pericolo.
Al mattino, l’apertura del festival alle ore 10:00, l’inizio degli interventi alle ore 10:30 con il Filosofo Diego Fusaro, l’Architetto Gian Franco Gasparini, lo Scrittore Pietrangelo Buttafuoco, la Vicepresidente di Museimpresa Francesca Appiani, l’Economista e Scrittrice Ilaria Bifarini, lo Storico Alessandro Sansoni, lo Chef Stefano Polato e l’Artigiano di Quarta Generazione Andrea Berti, appartenenti al mondo dell’ economia e della cultura, indagheranno il tema del Festival attraverso i loro interventi individuali. Alle ore 13:00 ci sarà una pausa buffet fino alle 14:30. Al pomeriggio, si svolgerà la continuazione degli interventi dei relatori , il dibattito ed a seguito la chiusura del Festival.
“A MEMORIA D’UOMO”: Mappa-Mostra dei Prodotti e Utensili delle Botteghe Coltellinaie di Scarperia negli anni 1950-1960 ricostruita in base ai ricordi di Vittorio Piccini, artigiano e coltellinaio scarperiese intervistato da Andrea Berti, Quarta Generazione di Coltellerie Berti.
Infine, a conclusione della giornata, ci riuniremo per una cena conviviale presso il Ristorante “Antica Porta di Levante” di Vicchio di Mugello, durante la quale verranno utilizzati i Coltelli Artigianali di Tradizioni Associate ed alla quale è possibile partecipare con prenotazione (prezzo per persona 45 Euro)
La nostra storia non deve finire.
Difesa dell’artigianato.
Costruire, Inventare, Poetare.
Il consumatore ai tempi dell’iperglobalizzazione.
Artigiano e Cliente, un rapporto da riscoprire.
Dal Seme al Sigaro.
Corporazioni artigiane e solidarietà artigiana.
Oltre l’industria: per una cucina sana e identitaria.
Identità come apertura: territori, identità e saperi nei musei e archivi d’impresa italiani.
Non solo materia, gli oggetti artigianali come rappresentazione di una comunità.
Ti preghiamo di confermare la Tua partecipazione registrandoti su:
www.festivaldelpensieroartigiano.it
Grazie!La Direzione del Festival
L’artigianato, prima ancora di essere un sistema produttivo, é uno specifico modo di pensare il rapporto tra l’uomo e il suo fare nel mondo. Nel pensiero artigiano la realtà di chi fa e di ciò che viene fatto è unica. Non è mai ripetibile e standardizzabile. E richiede una relazione tra realtà umana e materiale altrettanto unica, non ripetibile e non standardizzabile. Un pensiero prezioso che vale la pena di difendere, conservare e fare fiorire in ogni contesto economico, sociale, produttivo, politico e culturale. E in ogni tempo. Per questo nasce il Festival del Pensiero Artigiano: per dare spazio e fare crescere il valore di questo pensiero.
La funzione utilitaristica dell’artigianato, produrre beni e servizi che rendessero più semplice e comoda la vita, è stata ampiamente sostituita dall’industria e dalla sua capacità di riproduzione automatica, più rapida ed economica. Cerchiamo allora insieme la nuova collocazione dell’Artigianato, tra il nuovo lusso dell’unicità del fatto a mano e la necessità senza tempo di una voce umana negli oggetti della nostra vita.
Al mattino, il filosofo Diego Fusaro, l’architetto Gian Franco Gasparini, il giornalista Aldo V. Pecora, la curatrice del Museo Alessi Francesca Appiani, l’esperto di enogastronomia Alberto Falvo e l’artigiano di quarta generazione Andrea Berti, appartenenti al mondo dell’ economia e della cultura, indagheranno il tema del Festival attraverso i loro interventi individuali. Alle ore 13:00 ci sarà una pausa buffet fino alle 14:30. Al pomeriggio, si svolgerà il dibattito, che verterà sulla esatta definizione dell’attività artigianale, anche in vista di possibili azioni pubbliche da intraprendere a suo sostegno.
Il primato degli italiani.
Difesa della nostra eccellenza.
Dov’è l’Artigianato?
Ermeneutica 4.0:
per un giornalismo che sappia e voglia far comprendere.
Qualcosa di proprio.
Il senso di esclusività del possedere un oggetto artigianale.
Una fabbrica del Design Italiano:
la pratica Alessi tra Industria e Artigianato.
L’ Artigianato di pregio: un modello per il Futuro.
L’artigianato, prima ancora di essere un sistema produttivo, è uno specifico modo di pensare il rapporto tra l’uomo e il suo fare nel mondo. Nel pensiero artigiano la realtà di chi fa e di ciò che viene fatto è unica. Non è mai ripetibile e standardizzabile. E richiede una relazione tra realtà umana e materiale altrettanto unica, non ripetibile e non standardizzabile. Un pensiero prezioso che vale la pena di difendere, conservare e fare fiorire in ogni contesto economico, sociale, produttivo, politico e culturale. E in ogni tempo.Per questo nasce il Festival del Pensiero Artigiano: per dare spazio e fare crescere il valore di questo pensiero.
La funzione utilitaristica dell’artigianato, produrre beni e servizi che rendessero più semplice e comoda la vita, è stata ampiamente sostituita dall’industria e dalla sua capacità di riproduzione automatica, più rapida ed economica. Cerchiamo allora insieme la nuova collocazione dell’Artigianato, tra il nuovo lusso dell’unicità del fatto a mano e la necessità senza tempo di una voce umana negli oggetti della nostra vita.